cm. 20 x 13, pp. 334, brossura, in buone condizioni.
È possibile che Bart Simpson rappresenti la perfetta incarnazione dell’ideale nichilista di Friedrich Nietzsche? Che il comportamento di Marge sia la realizzazione concreta della classificazione aristotelica delle virtù? Che la mentalità di Springfield sia frutto di un approccio decostruzionista al reale? Secondo William Irwin, Mark T. Conard e Aeon J. Skoble, per capire l’epopea dei Simpson è più utile rivolgersi a Immanuel Kant, Karl Marx e Roland Barthes che non ai sociologi o ai critici televisivi. Diciotto saggi, diciotto possibili percorsi interpretativi che offrono letture originali dei personaggi, dei linguaggi e della scorrettezza politica della serie. Uno studio che applica le armi della dialettica alla cultura pop, fondendo il rigore espositivo tipico della filosofia all’ironia di un oggetto di indagine insolito. I Simpson e la filosofia offre inoltre la possibilità di ripassare molte delle battute e dei dialoghi che costituiscono una delle ragioni del successo di una serie tv, che ancora oggi in Italia può contare su una media di quasi 4 milioni di spettatori al giorno.