4 voll., cm. 30,5 x 24, copertina rigida con sovraccoperta, qualche traccia d’uso ma in buone condizioni generali.
L’indirizzo oggi dominante negli studi sulla rivoluzione è quello che ha preso le mosse da Jaurès e se oggi la polemica intorno alla rivoluzione si muove in un’atmosfera più alta, non è certo perché i reazionari della metà del secolo XX siano più illuminati dei legittimisti del tempo di De Maistre (tutt’altro), ma è solo perché la forza della verità si è aperta il varco camminando di pari passo con le forze del progresso reale della storia. Si è visto allora come un secolo e più di calunnie e di consapevoli deformazioni del vero, non abbiano potuto impedire alla coscienza storica di compiere il suo cammino; si è visto, per merito soprattutto di Albert Mathiez, come l’approfondimento della storia economica e sociale della rivoluzione la via indicata da Jaurès, conducesse ad un’interpretazione della sua storia politica che è molto più vicina alla tradizione democratica, giacobina e babuvista, di quanto lo stesso Jaurès non avesse sospettato. Ma senza l’opera sua, la ricostituzione, su basi severamente storiche, della coscienza democratica della grande rivoluzione non sarebbe stata possibile; non sarebbe stata possibile – diremo con parole di Jaurès – se l’ardente metallo della rivoluzione non fosse stato colato entro nuove forme, le forme del socialismo.