cm. 18 x 10,5, pp. 232, brossura, in ottime condizioni.
Narratore, poeta, saggista, Leroi Jones è la personalità culturale di maggior spicco tra i neri d’America, di cui interpreta la riscossa al più alto grado di consapevolezza, lucidità e furore. Questo volume, uno dei suoi più noti e importanti, non è solo una storia della musica nera dagli inizi agli anni sessanta, scritta da un competente che conosce da vicino persone e problemi. Quello che interessa è anche l’angolatura adottata da Jones: ricostruire la vicenda del suo popolo, da schiavo a «cittadino» americano, attraverso l’espressione artistica che gli è più tipica e congeniale, il blues, e più tardi, ma con analogo sviluppo, il jazz. Da un esame musicale, sociologico e antropologico del fenomeno dovrà necessariamente scaturire – scrive l’autore – «qualcosa circa l’essenza della condizione del negro in America, e al tempo stesso circa l’essenza di questo paese, vale a dire la società americana nel suo insieme. L’argomento che mi sta più a cuore è il negro americano. Quando è nato? Per quali strane vie sotterranee si sono formate le peculiarità e gli atteggiamenti che divennero poi suo patrimonio ereditario?»