cm. 19 x 13, pp. 268, brossura, in ottime condizioni.
“Il libro s’impernia sulla tesi junghiana dell’inconscio collettivo, svolta in modo veramente appassionante. Difficilmente si troverebbero pagine più vive sulla mitologia di quelle scritte da Kerényi. La creazione mitica non è che la rappresentazione degli archétipi, e come tale rivela una sfera importante della psiche. La povertà mitica è praticamente morte dell’anima.
Il testo di Kerényi si riferisce ai fanciulli e alle fanciulle divine, mentre quello di Jung appare come un commento psicologico. Si tratta però di sezioni autonome, che si possono leggere anche in ordine invertito. Per Jung il tema onirico della fanciullezza’ rappresenta la parte ‘giovane’ della psiche collettiva e come tale cela sempre un valore positivo. Anche a prescindere dalla possibilità di una dimostrazione scientifica di tutti gli asserti, è certo che si tratta di un libro indispensabile per seguire gli orientamenti più moderni del pensiero psicologico.”