Caratteristiche e condizioni:
cm. 22,5 x 14,5, pp. 218, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Contenuto:
Nel 1977, a soli nove anni, Kang Chol-hwan vive con la sua famiglia a Pyongyang in un quartiere elegante, convinto della grandezza del regime nordcoreano. Ma un giorno tutto cambia: suo nonno scompare misteriosamente e, poco dopo, l’intera famiglia viene arrestata e internata nel campo di concentramento di Yodok, dove passeranno dieci anni di sofferenze.
In L’ultimo gulag, l’autore racconta in prima persona l’orrore dei campi di prigionia nordcoreani, descrivendo il lavoro forzato, la rieducazione politica, le umiliazioni, le punizioni atroci, la fame e il freddo. Sopravvissuto a questo inferno, riesce infine a fuggire verso la Corea del Sud, portando con sé una denuncia implacabile contro il regime di Kim Il-sung e Kim Jong-il.
La sua è la prima testimonianza diretta sui gulag della Corea del Nord, un racconto che infrange il muro del silenzio su una realtà ancora oggi poco conosciuta, dove si stima che tra 150.000 e 200.000 prigionieri politici siano ancora rinchiusi, spesso colpevoli solo di essere parenti di presunti traditori.