cm. 21 x 15,5, pp. 278, brossura, tagliando del prezzo rimosso al risvolto posteriore, in buone condizioni.
Questo romanzo è un miracolo. È un miracolo che uno scrittore abbia saputo raccontare i temi della grande letteratura del ‘900 – la crisi dell’identità, il naufragio dell’eroe, il frantumarsi del tempo, la corsa impazzita della Storia – con le parole di una storia d’amore, con un gioco d’indizi e di equivoci da grande giallo, con una ricchezza di personaggi e di ambienti che ci rimanda alla più solida letteratura del passato. Rondò è la storia di un giovane, Tom, «normale come Buster Keaton», che s’innamora di un’attrice di teatro nella Varsavia degli anni trenta. Lei, Tola, ama invece un prestigioso e affascinante attore, Cezar. La vicenda è ambientata nel mondo del teatro, tra spettacoli, prove e caffé letterari. Per amore di Tola, Tom inventa durante la guerra un gruppo di resistenza antinazista, «Rondò», e affida a Tola operazioni «pericolose» e finte per soddisfare il desiderio d’azione di lei senza metterne a repentaglio la vita. Ma lo fa veramente per evitarle una morte quasi certa? O per mantenere un controllo su di lei? Oppure per giocare con il destino e con la Storia? Sta al lettore scoprire e interpretare questo «enigma», seguendo, in una lettura tutta d’un fiato, lo sviluppo di una trama geniale. Kazimierz Brandys, uno dei maggiori scrittori contemporanei, è nato in Polonia nel 1916 e vive a Parigi dal 1981. «Scoperto» negli anni cinquanta da Jean Paul Sartre, è ora mondialmente noto. In Italia ha ottenuto il Premio Elba nel 1964. Nel 1983 ha pubblicato il suo diario, Mesi. Rondò è il suo ultimo romanzo.