cm. 21,5 x 15,5, pp. 336, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Molti libri sono stati scritti su quel fenomeno di straordinaria portata storica che è stato l’imperialismo europeo del secolo scorso, sui suoi aspetti politici, diplomatici, economici e culturali. Se, dunque, i grandi fili della storia sono stati già rianalizzati e possiamo disporre di una vasta e ottima letteratura, qualche trama resta ancora sospesa, lasciando spazio a nuovi studi: quale fu, ad esempio, il ruolo dell’esercito, certamente il più importante «strumento» dell’espansione europea. Partendo dall’età post-napoleonica e giungendo fino ai movimenti di liberazione nazionale del secondo dopoguerra, questo libro offre un resoconto dei principali episodi, spesso drammatici, nei quali gli europei si scontrano, in conflitto armato, con i popoli del resto del mondo. Frammenti di diari e memorie di protagonisti, brillanti ricostruzioni di lontane battaglie, incontri fantastici con culture, religioni, civiltà diverse, fascino e pericoli di una natura sconosciuta, sono la cornice entro la quale vengono esaminate la struttura, la mentalità, la psicologia collettiva delle istituzioni militari europee, impegnate a costruire o a difendere i nuovi imperi del vecchio continente.