cm. 22 x 15, pp. 416, copertina rigida con sovraccoperta, tagliando rimosso al risvolto posteriore, in ottime condizioni.
Nel clima di rinnovato interesse suscitato dall’appassionante tematica riguardante la storia della Grande Guerra, questo libro costituisce un documento di eccezionale importanza storico-militare. Quel che giova innanzitutto sottolineare è che esso venga proposto ai lettori italiani dopo oltre mezzo secolo dalla sua pubblicazione in Germania. Tutto questo mentre memorialistica e saggistica di parte italiana incentrate sui grandiosi avvenimenti bellici convenzionalmente riassunti nel nome di Caporetto, cioè d’un paesino sloveno da noi letteralmente assurto a sinonimo d’irreparabile catastrofe non soltanto militare, nell’arco di oltre un sessantennio dilagava a tal punto da far credere che sull’argomento tutto ormai fosse stato detto e scritto, sia nel bene che nel meno bene.
Mentre invece permaneva praticamente sconosciuto, salvo presso una ristrettissima élite di militari e di studiosi, la più esaurente, precisa e documentata testimonianza resa dall’allora controparte: nella fattispecie impersonificata da quegli che dello sfondamento dell’Isonzo fu il vero e proprio cervello.
Lo stesso Maresciallo d’Italia Luigi Cadorna ebbe ad esprimere all’Autore il suo ben significativo riconoscimento per le elevatissime qualità di quest’opera ed in particolare per la sua chiarezza descrittiva. Per cui, fermi rimanendo rigore ed esattezza del contesto bellico, la narrazione riesce costantemente fluida e avvincente; spesso illuminandosi con singolari notazioni umane ed ambientali.
Merito, questo, anche di chi ha curato con riconosciuta competenza e sicura padronanza della complessa materia, l’impostazione e la trascrizione dell’opera in lingua italiana: per questo avvalendosi dell’apporto fornitogli da valenti traduttori, ma soprattutto della fondamentale ispirazione studioso e provenutagli da quell’illustre studioso conoscitore dell’ambiente militare germanico che fu il compianto Francesco Fadini.