Caratteristiche e condizioni:
cm. 25 x 17,5, pp. 352, copertina rigida, in ottime condizioni.
Contenuto:
Questo studio sulla Civica Cappella di San Giusto esce in un momento di grandi cambiamenti liturgici, sollevando dubbi sulla loro rilevanza. La risposta è chiara: le cappelle musicali avranno sempre una funzione finché la religiosità umana vorrà circondare il culto di bellezza.
Le cappelle devono riformarsi, armonizzandosi con ministri e assemblea, ma non scompariranno. La Chiesa (Ordo Missae, n. 274) sottolinea l’importanza della Schola e della Cappella. Il Comune di Trieste mantiene la Cappella di San Giusto da quasi mezzo millennio, valorizzando il patrimonio culturale della città.
Prima del teatro musicale, la cattedrale era l’unico luogo dove si faceva musica con dignità artistica. Dal 1609, il personale della cappella passò al Teatro San Pietro, ma questo causò un declino della cappella. Il periodo di maggior splendore fu dal 1870 al 1914, quando la cappella era indipendente dal teatro.
Questo studio, basato su ricerche approfondite negli archivi comunali e del Museo teatrale, non giudica ma documenta fatti e persone in modo oggettivo.