cm. 24 x 17, pp. 304, brossura, in ottime condizioni.
Prima ancora di investire le pianure della Mesopotamia, la strana guerra contro Saddam Hussein ha fatto una vittima illustre: l’Europa.Il lettore smaliziato noterà che non di delitto s’è trattato, ma della sua rappresentazione scenica, poiché nessuno ha mai denunciato all’anagrafe geopolitica la nascita dell’Europa. Pure, certi trapassi simbolici pesano più di una morte fisica. Stavolta infatti ogni leader veterocontinentale ha dovuto affrontare l’«alternativa del diavolo»: o l’America o il cuore franco-tedesco dell’Europa. Proprio quel dilemma che ciascuno di loro era stato educato a rifiutare. Per evitarlo, l’Occidente aveva costruito l’architettura strategica della guerra fredda – dalla Nato alla Comunità Europea. Per costringerci a scioglierlo, l’Unione Sovietica aveva vanamente suscitato neutralismi, alimentato pacifismi, asfaltato «terze vie» presto rivelatesi sentieri interrotti, convinta che l’Atlantico più largo le avrebbe permesso di fagocitarci.