cm. 18 x 11, pp. 366, brossura, in buone condizioni.
Sono qui raccolti, con un ampio saggio introduttivo di Eugenio Garin, gli scritti maggiori e più compiuti di Antonio Labriola sulla concezione materialistica della storia: I tre più noti, pubblicati tutti a cura di Benedetto Croce dal ’95 al ’98; la parte dedicata al materialismo storico del corso di filosofia della storia del 1902-3; e il frammento del cosiddetto quarto saggio», rimasto incompiuto per la morte del Labriola.
Maturati in un complesso e severo itinerario filosofico in cui accanto ai testi di Marx ed Engels figurano le grandi posizioni classiche e in una risentita partecipazione morale e politica alla crisi delle speranze risorgimentali, questi Saggi rispecchiano, al livello ch’è loro proprio, un nodo di problemi decisivi per la successiva storia italiana e mondiale: transizione dal capitalismo concorrenziale a quello monopolistico, consolidamento delle socialdemocrazie e crisi revisionistica della Seconda Internazionale, in Europa; rapporti fra tradizione democratica risorgimentale e classe operaia, autonomia teorica e pratica del movimento socialista, in Italia.
Lo sforzo teorico che in quest’ambito di problemi il Labriola compi per liberare il marxismo dalle sovrapposizioni positivistiche o neo-kantiane, e per affermarne il valore di autonoma concezione del mondo, contro ogni riduzione a metodologia storica, mise capo a quella filosofia della prassi – di cui sono dati qui tutti I testi fondamentali – nella quale il materialismo storico ritrovò contemporanea mente l’autenticità dei suoi principi, fuori d’ogni dogmatismo, e la sua capacità di sistemazione critica dei dati nuovi dell’esperienza storica e scientifica.
Al loro apparire, I Saggi ottennero un’udienza relativamente limitata. La lezione del Labriola rimase, tuttavia, nella cultura italiana come una vena sotterranea, ma benefica, che la coraggiosa ristampa del Saggi, ad opera del Croce, nel 1938, riportò alla luce, favorendone la diffusione fra un pubblico specialmente di giovani, e ponendo così le premesse per quella larga influenza del pensiero di Labriola in ogni campo, che ha caratterizzato questo dopoguerra.