cm. 22,5 x 14, pp. 240, brossura, in ottime condizioni.
La Bosnia trascende il concetto geografico per divenire uno stato dell’anima, un’eco persistente che risuona in Sara, giovane traduttrice bosniaca che, nonostante gli anni trascorsi a Dublino, non riesce a distaccarsi dalle sue radici. Nemmeno la vita che ha costruito con Michael, tra dischi dimenticati e una giovane pianta di avocado, può attenuare il richiamo del suo paese natale. Sarà una semplice telefonata da Lejla a strapparla alla routine, spingendola a un’improvvisa partenza verso Mostar. Inizia così un’avventura che le vedrà attraversare le distanze fino a Vienna, con lo scopo di rintracciare Armin, il fratello di Lejla scomparso senza lasciare tracce.
Sara e Lejla, legate da un’amicizia profonda ma segnata da tensioni e silenzi, hanno condiviso l’infanzia nelle strade di una città dilaniata dalla guerra, consapevoli delle tragedie che si consumavano attorno a loro e sostenute dalla speranza incrollabile che Armin sia ancora vivo, da qualche parte nel mondo.
Questo romanzo, la prima incursione di Bastašić nel campo della narrativa, si dipana come un viaggio attraverso i frammenti di una memoria che si sgretola, navigando tra le ombre di un paese avvolto nell’oscurità e nella nebbia. Mosso da un desiderio ardente e profondamente umano di svelare la verità, Bastašić intesse un mosaico vivido di presente e passato, orchestrando una ricerca intricata che sfocia in un finale sorprendente, lasciandoci sospesi sulle rive del Danubio, attoniti e riflessivi.