cm. 21,5 x 14,5, pp. 224, brossura, in ottime condizioni.
A partire dall’immediato dopoguerra, e per oltre un quindicennio, Arturo Lanocita (1904-1983) fu titolare della rubrica di critica cinematografica del «Corriere della Sera», ricoprendo il ruolo che negli anni Trenta era stato di Filippo Sacchi e che dagli anni Sessanta agli Ottanta è stato di Giovanni Grazzini. Scrittore di fervida inventiva (lo si ricorda tra l’altro come autore di romanzi “gialli”), nei suoi commenti critici seppe parlare del cinema con grande chiarezza e competenza, coniugando la valutazione dell’esperto con lo sguardo del “comune spettatore”, e coinvolgendo schiere sempre più vaste di lettori nella propria passione “cinefila”. Questo volume, che raccoglie duecento recensioni del decennio 1950-1959 (un periodo cruciale per il consolidamento e lo sviluppo dello spettacolo filmico), può quindi rivelarsi doppiamente stimolante: da un lato offre il recupero di materiali di notevole interesse storico e documentario, attraverso i quali è possibile “rileggere” un’intera stagione cinematografica, magari confrontandosi con il “gusto” dell’epoca o verificando l’influenza esercitata dalla critica più autorevole sulla sua formazione e promozione; dall’altro consente di riscoprire la figura di un critico da non dimenticare, del quale non si potranno non apprezzare l’onestà intellettuale e l’indipendenza di giudizio, senza contare le doti di arguzia e vivacità stilistica che rendono così godibile, oggi come allora, la lettura di queste pagine alimentate da un grande amore per il cinema.