cm. 25 x 17,5, pp. 188, copertina rigida con sovraccoperta, tagliando rimosso al risvolto posteriore, in ottime condizioni.
“Ciò che mi piace di più a Milano sono i cortili all’interno degli edifici. Vi trovo una folla di colonne e, per me, le colonne sono nell’architettura quello che è il canto nella musica…” Così scriveva Henry Beyle, ovvero Stendhal, il più celebre milanese d9adozione, nel suo diario del 1816-17 «Roma, Napoli e Firenze». Proprio in omaggio alle parole del grande scrittore, Attilia Lanza e Marilea Somarè, autentiche meneghine da sempre e già autrici di una guida “per voci” sulla nostra città, hanno ideato questo libro il quale, nella miriade di pubblicazioni che ogni anno vengono dedicate a Milano, si differenzia dagli altri perché, passo passo, ci conduce appunto alla ricerca di tanti e tanti cortili, alcuni davvero “segreti” e forse ancora ignorati dagli stessi milanesi. Ecco un altro commento di Stendhal, quando, ancora giovanissimo ufficiale bonapartista, nel 1800 visitò palazzo Borromeo d’Adda in via Manzoni: “Entrai in una corte magnifica… ero incantato, era la prima volta che l’architettura produceva un tale effetto su di me…”.