cm. 20 x 13,5, pp. 1054, copertina rigida con sovraccoperta ed astuccio illustrato, in condizioni molto buone.
L’amante di Lady Chatterley ebbe tre stesure che, pur essendo di poco distanziate nel tempo Puna dall’altra, risultano assai dissimili per intenzione e per tono; esse Vengono qui presentate in un unico volume che rappresenta un documento di inestimabile valore per la valutazione e lo studio dello svolgimento interiore di Lawrence. Nessuna meraviglia, per chi conosca il progressivo accentuarsi dello sviluppo polemico dell’artista negli ultimi anni della sua vita, che egli, pur essendo conscio dell’ostacolo ai fini della pubblicazione rappresentato dall’apparente “indecenza” del libro, si facesse, di stesura in stesura, sempre più audace e provocante. “Il romanzo può esaltare i sentimenti più corrotti finché rimangono convenzionalmente puri, e allora diventa pettegolezzo vizioso” egli scrive; “se usato invece a buon fine, può ben rivelarci i motivi più segreti della vita; perché la corrente delle conoscenze sensitive deve scorrere e penetrare, purificatrice e corroborante, soprattutto nelle passioni segrete della vita”. E noto come L’amante di Lady Chatterley al suo apparire abbia provocato un uragano di proteste (la recente riduzione teatrale ha riacceso anzi la polemica). Il romanzo tuttavia s’è difeso e continua a difendersi da sé: era evidente che per Lawrence, nel suo impeto di rivolta contro i convenzionalismi e le ipocrisie, la crudezza della parola non era oscenità, ma il mezzo per raggiungere “la primitività della natura, essenzialmente senza vergogna”