cm. 30,5 x 21,5, pp. 220, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
La passione condivisa per la storia dei trasporti ha spinto tre individui con diverse formazioni culturali a dedicarsi alla ricerca sulle ferrovie modenesi. Unendo le loro competenze tecniche, sociali, umane ed economiche, le tre persone hanno lavorato a lungo insieme. Il risultato di questo lavoro comune è stato ottenuto attraverso una profonda riflessione e uno scambio culturale, con l’obiettivo di soddisfare le diverse curiosità e aspettative dei lettori, che potrebbero essere nostalgici, appassionati di ferrovie o studiosi di storia locale.
La ricerca è iniziata nel 1976 con Cerioli, originario di Cremona, che ha sviluppato un ampio articolo. Dieci anni dopo, Della Bona e Fantini, provenienti da Modena, hanno ripreso il lavoro, approfondendolo e ampliandolo. È emerso così un mondo ormai scomparso, caratterizzato da gesti, relazioni umane, solidarietà e abitudini profondamente influenzate dalla fretta e dal progresso. L’ampia quantità di materiale da esaminare ed elaborare ha richiesto una selezione impegnativa per presentare un testo che, sebbene non esaustivo sull’argomento, fosse accessibile a tutti. Grazie alla sensibilità dell’editore, è stato possibile includere nel volume alcune preziose immagini che inizialmente avrebbero dovuto essere sacrificate.
Desideriamo infine aggiungere una nota personale. Nel raccontare la storia delle ferrovie provinciali, abbiamo evitato accuratamente giudizi e questioni personali, cercando invece di ricostruire l’atmosfera e l’ambiente della ferrovia SEFTA. Abbiamo cercato di preservare ciò che ognuno di noi ha impresso nella propria memoria riguardo alla SEFTA quasi vent’anni fa, quando ancora non ci conoscevamo. I lettori troveranno nel testo alcuni passaggi e soprattutto alcune immagini che esprimono ciò che ha colpito la giovane sensibilità e fantasia di ciascuno di noi riguardo alla SEFTA. È attraverso questi passaggi e immagini di interesse comune che è nata prima la nostra amicizia e poi il desiderio di scrivere questo libro dedicato alla SEFTA e a voi lettori.