cm. 23 x 14, pp. 140, brossura con astuccio, sigla a penna al risvolto di copertina, angolo rimosso al risvolto posteriore, lievi tracce d’uso, in buone condizioni complessive.
«Per un verso musicista conclusivo del postromanticismo, per l’altro uno deipio nieri del novecento musicale, nell’uno e nell’altro aspetto del suo operare Richard Strauss lasciò il segno incisivo della propria personalità». Così esordisce Vito Levi nel presente saggio sul compositore tedesco, a metà strada tra l’opera biografica e la mo nografia, scritto in uno stile “sonoro” fatto di precisi rimandi alle partiture, al gioco degli strumenti, alle passioni e agli ideali dei personaggi straussiani. Un’opera accatti vante che offre al lettore la possibilità di in travedere, accanto ai modelli dai quali il maestro ha preso le mosse, i suoi contributi originali al novecento musicale.
Dai poemi sinfonici al teatro orgiastico di Salomé, a quello della vecchiaia di Capriccio l’autore “dipinge” la musica di Strauss, ne percorre le fasi della creatività, la sinfonica e la teatrale, con l’intento di scandagliarne le forze interiori del linguaggio, mantenendo un contatto “elettrico” tra il lessico delle partiture e la dimensione narrativa delle opere, tra la musica e il testo, tra l’orchestra e il palcoscenico.