cm. 22 x 16, pp. 32 + 4 cartine, brossura, in ottime condizioni.
PREMESSA
A vent’anni dalla firma dell’odioso trattato di pace del 10 febbraio 1947, l’Italia sembra aver perso coscienza delle gravi mutilazioni subite al confine orientale con la perdita delle provincie di Pola, Fiume e Zara e con la perdita della maggior parte del territorio delle provincie di Trieste e Gorizia.
Solo un’esigua minoranza, infatti, si batte attivamente perché la Nazione non consideri come definitiva e conclusiva la altrui ingiusta e prepotente decisione, ma ponga, invece, fra le sue mete fondamentali il ritorno della Patria ai confini che la Natura le ha chiaramente segnato e che la Storia ha altrettanto chiaramente confermato.
Anzi, l’indifferenza dell’opinione pubblica è tale che il Governo ha avuto via libera per una rinuncia, ormai praticamente consumata sotto la copertura ipocrita di un accomodamento provvisorio, anche oltre gli stessi termini del diktat: quella della Zona B che gli stessi quattro «grandi» non avevano osato assegnare alla Jugoslavia.
Di fronte a questa situazione, e nella convinzione che sia doveroso e necessario, pur in mancanza di prospettive ravvicinate nel tempo, riportare gli italiani alla conoscenza e alla consapevolezza dei diritti della Nazione sulle terre sacrificate dell’Adriatico Orientale, un gruppo di Patrioti ha deciso di fondare la Lega dell’Arcangelo» che, come Fronte di Libera zione Adriatica, opererà sul piano della propaganda e dell’azione politica per determinare una situazione più favorevole alla rivendicazione dei giusti confini e alla ricostituzione dell’Unità Nazionale.
ALFREDO LISI