cm. 22 x 16,5, pp. 264, brossura, in condizioni molto buone. Con dedica autografa dell’autore.
Questo libro che, come tutti i libri del genere, sarà chiamato disfattista e magari eterodosso ed inopportuno da coloro che la guerra non hanno mai fatto, sarà invece tacciato di sentimentalismo eccessivo da molti combattenti che, pur condividendo con lo scalcinato, tipico fante la trincea, il rancio, la fame ed i pidocchi, non hanno saputo leggere oltre la superficiale e spesso artificiosa scorza di rudezza nell’animo del compagno. Così io ho visto e vissuto la guerra, così mi piace ricordarla e oggi con questo libro ho la sola pretesa di far conoscere, dalla penna di un legionario, ché le impressioni dei vari inviati speciali sono per forza di cose incomplete e panoramiche, la vita del fante italiano in guerra sotto parecchi dei suoi aspetti più caratteristici, le sue abitudini, le sue sofferenze quotidiane, i suoi buonumori infantili e soprattutto i pensieri di noi tutti, come noi vedevamo quella nostra strana vita e come giudicavamo l’altra vita, quella da cui eravamo usciti un giorno, quando in qualche caserma od in qualche distretto d’Italia avevamo fatto il nostro passo avanti senza rimpianti, senza chiedere nulla oltre l’onore di servire e di combattere più e meglio di quanto sino allora non avessimo fatto.