Caratteristiche e condizioni:
cm. 20,5 x 12,5, pp. 116, brossura, dedica autografa dell’autore, in ottime condizioni.
Contenuto:
Non avevo motivi per oppormi e ho detto di sì. La richiesta di raccogliere alcuni miei interventi sul tema delle minoranze, gentilmente avanzata dall’Editoriale Stampa Triestina, era frutto di una sensibilità da me condivisa. In particolare, ho trovato assai convincenti due ordini di considerazioni: il bisogno di ricondurre continuamente il discorso alle sue grandi motivazioni ideali e l’urgenza di ripresentarlo così in un momento di risorgente passionalità etnico-nazionalistica nella nostra città.
Un semplice ragionamento, libero da pregiudizi, conclude con stringente logica che un’altra lingua, una cultura e una tradizione diverse dalle tue, costituiscono una preziosa occasione di arricchimento personale e collettivo. Esse aprono un orizzonte di crescita umana, di conoscenza ed esperienza nuove, che per loro natura attraggono e gratificano. Opporvisi e chiudersi nel rifiuto è un controsenso, che squalifica l’intelligenza e condanna la civiltà.
Si aggiunge il macroscopico fenomeno in atto, che sta rimescolando la vecchia Europa sotto questo profilo; e che prefigura una società multirazziale, interetnica e plurireligiosa, nella quale dovremo vivere e convivere in libertà e con dignità.
Trieste ha la possibilità di sperimentare quotidianamente la fatica e di godere i risultati della reciproca accettazione, della solidarietà e della collaborazione tra stirpi differenti; ed in specie tra l’italiana e la slovena. Io penso che dovremmo metterci in prima fila, anticipando il futuro, davanti ai nostri popoli ed essere di esempio ad una vasta area di nazioni, che storicamente si sono affacciate sul golfo triestino ed hanno intrecciato i loro passi con i nostri.
In questo cammino non facile, anzi irto di intrinseca complessità, affaticato da fatti negativi e frenato da persistenti rigurgiti di un passato pesante, è di grande conforto la fede cristiana. Il Vangelo ha un respiro di autentica umanità e di universalità sconfinata. Il precetto dell’amore, illimitato e gratuito, che ne permea il messaggio e ne riempie il dono, deve maturare nella cultura come fecondo denominatore di convincimenti e di comportamenti generali.
Oso sperare che questa pubblicazione concorra a promuovere nelle coscienze il sentimento della comune responsabilità nei confronti di quel bene superlativo che è la pacifica convivenza. La mutua comprensione e la vicendevole integrazione tra maggioranza e minoranza nella nostra terra giuliana non costituiscono solamente un’esigenza imprescindibile. Di più e meglio esse promettono e garantiscono per tutti un eccezionale ancoraggio ai valori, una singolare qualità di vita, un avvenire sereno.