cm. 19,5 x 12,5, pp. 206, brossura, in buone condizioni.
«Mani di fata» cioè straordinariamente abili; «mani di velluto», cioè straordinariamente lievi, magari nel furto; e poi «mano nera», «mano regia», «mano morta». Ma in tempi come gli attuali, ormai, anche le mani richiamano il colore del fuoco e del sangue…. mani di fragola. Ogni killer in fondo è un «mano di fragola», proprio come uno dei personaggi-chiave di questo romanzo ironico e feroce. Al centro del quale, infatti, in un’alternanza di equivoci e di delitti, una banda di terroristi di destra latinoamericani intende eliminare il leader di un movimento di sinistra. Due sono i teatri della vicenda: una Buenos Aires appena intravista, o ricordata come in sogno; e una Roma confusa, rumorosa, livida e violenta, in cui affiorano. relitti di conversazione anonima, le voci di un mondo inconsapevole o spaventato. Mano di fragola, tuttavia, non è soltanto un incalzante romanzo sul terrorismo: è anche una meditazione narrativa di fervida invenzione e di grande respiro su una serie di temi fonda mentali: il privato e il politico», l’esistenza, l’amore, la letteratura, la morte. Con questo romanzo Lunetta continua e approfondisce la sua ricerca letteraria, in cui una scrittura tagliente e flessibilissima genera e brucia al tempo stesso la propria politicità. Mano di fragola segna la compiuta maturità dello scrittore romano, e come e più del precedente I ratti d’Europa appare destinato a porsi al centro di un vasto dibattito.