cm. 22,5 x 15, pp. 686, copertina rigida con sovraccoperta (con una piccola mancanza), in buone condizioni complessive.
Una storia «moderna» della Germania non poteva non prendere l’avvio da una data fondamentale nella storia del genere umano: il 1789, l’anno della Rivoluzione, sia pure francese, e della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Poiché dai fatti e dalle idee di quella Rivoluzione nacque e si sviluppò la realtà e il pensiero più moderno d’Europa, presero avvio e si ramificarono il pensiero hegeliano, il marxismo, i grandi moti del 1848, l’idea e la pratica dello stato moderno, il razionalismo e l’irrazionalismo il crollo dei vincoli feudali e il sorgere della potente industria capitalistica, l’organizzazione della classe operaia e la reazione della grande borghesia. Golo Mann si avventura in questo groviglio con vivacità di descrizione e capacita di sintesi notevole: è la storia del suo paese che egli tratta, di un paese che non ha solo dato grandi pensatori e uomini d’azione, ma che ha subito l’infamia del nazismo: «Come una casa maledetta, una casa d’assassini, dalla quale i paesani allontanano gli occhi e che è tuttavia in mezzo a loro, così il “Terzo Reich” si trova nel ricordo dei tedeschi, e si trova come un muro fra il presente e tutto il passato precedente». Ma Golo Mann si avventura anche nel presente che tutti ancora viviamo, per dire la sua, per consigliare i suoi cittadini, per riaccendere la fede nell’uomo che i terribili dodici anni di Hitler avevano uccisa.