cm. 19,5 x 11,5, pp. 314, copertina rigida con sovraccoperta, in condizioni molto buone.
โDi veleni si viveโ avrebbe potuto essere il titolo, tanto il romanzo รจ pervaso di attivanti veleni. Veleno รจ il silenzio, quasi sepoltura, che dร ad Angela, prima bambina, poi giovane donna, una forza temeraria: per osare di vedere, per vedere, senza scorte, nรฉ maestri, nรฉ falsarighe. Un veleno la perversitร che, irrigata di lacrime, di linfa, di succhi, le ha permesso di attingere, da ogni al di lร , vita viva, all’insegna del โqui e subitoโ. Come un vampiro, o un parassita regale, inoltrandosi in territori vietati, ha potuto approvvigionare certezze e realtร ignorate dai piรน. Quanto a Marcello, tenerezza, grazia, dono di una splendente simpatia, sono del pari, in lui, arma incosciente e veleno. Due vite, due drammi, che, in una progressione di movimenti impensati e fatali, sfociano nella catastrofe: straziante situazione di una โpartita con lโangeloโ su pochi metri di un marciapiede. ln Allegro con disperazione tutto รจ incandescente, strappi, voli, risvegli: e il grande risveglio, il vero โpoiโ, รจ il sentimento, la coscienza che ognuno deve contare qualcosa per tutti, essere tutti gli altri. Marcello รจ un albero fiorito che nel fondo delle radici nasconde un demone. Ma chi di noi non dร in sรฉ ricetto clandestino a uno, a mille mostri? Certe carte in tavola non le mette nessuno. Con la sua arte impervia e smagliante, con la sua spietata luciditร , Gianna Manzini era forse la piรน autorizzata a farlo.