Caratteristiche e condizioni:
cm. 18 x 11, pp. 126, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
Le ragioni che indussero nel 1954 Lucien Febvre e Fernand Braudel a pubblicare questo testo di Marc Bloch, osserva, presentandolo, Ugo Tucci, sono valide ancora oggi: qualche pagina, forse, apparirà superata, «ma che alcuni aspetti particolari possano essere messi in discussione non pregiudica la validità dell’opera».
Bloch ha saputo cogliere, da quel grande studioso che è stato, i caratteri essenziali delle trasformazioni monetarie, mettendo in rilievo, ad esempio, il rovesciamento dei rapporti fra l’Europa e l’Oriente, e la sua visione si allarga a un quadro economico di vasta portata, ribadendo «la stretta connessione tra i fatti monetari e i movimenti profondi dell’economia, dei quali essi sono i rivelatori più sensibili». Senza dubbio, nel lungo arco di tempo qui considerato, il Medioevo è il periodo meglio illuminato, ma le indicazioni di Bloch sono sempre suggestive e pregnanti: come quando pone il problema di che cosa significhi, per l’espansione europea, l’assenza di una produzione dell’oro di qualche consistenza; vi è come l’indicazione di una sfida, raccolta appunto dagli europei, tanto da far avanzare l’ipotesi che «non il possesso dell’oro, ma la sua ricerca abbia messo in moto i meccanismi della prosperità».
Il lavoro di Bloch è rimasto purtroppo incompiuto, ma come osserva Braudel, «è sembrato utile e importante permettere a coloro che lo hanno amato di ascoltarlo ancora un istante con la sua vera voce, alla ricerca di problemi a volte a portata di mano, a volte all’orizzonte della ricerca storica».