cm. 31 x 26, pp. 278, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Quando questo volume sarà pubblicato, la più celebre di tutte le statue equestri: il Marco Aurelio, sarà ritornata, o sarà sul punto di ritornare, in Campidoglio. Stante questa previsione ci pare doveroso ringraziare quanti hanno collaborato al restauro di un capolavoro che dalla sua fusione ha ininterrottamente per secoli e secoli adornato l’Urbe sopravvivendo a tutti i cataclismi del tempo e della Storia.
E un ringraziamento che rivolgiamo a nome della cittadinanza romana in primis al Ministero dei Beni Culturali ed al suo Direttore Generale Professor Francesco Sisinni per aver fermamente voluto che il restauro venisse compiuto e coronato dal ritorno del Monumento sul Colle Capitolino come era nei voti delle diverse Amministrazioni Comunali succedutesi in questi anni le quali – interpretando correttamente la volontà del popolo romano e l’aspi razione dei milioni di turisti che ogni anno visitano la Capitale della Repubblica – hanno sempre ribadito che il Marco Aurelio dovesse ritornare al centro del piazzale.
Non minore gratitudine e lode ci sembra vadano espresse all’Istituto Centrale per il Restauro. Se la statua equestre di Marco Aurelio ha ritrovato il suo originale splendore, lo si deve alla compagine di esperti dell’Istituto che sotto la guida prima del prof. Giovanni Urbani ed ora del prof. Michele d’Elia hanno condotto a termine con estrema perizia e delicatezza l’intero restauro. Ma tutto questo lavoro, durato quasi un decennio, non avrebbe potuto essere condotto a ter mine senza gli apporti finanziari del Banco di Roma e di quello decisivo della RAS (Riunione Adriatica Sicurta) venuti a corroborare i pur sostanziali finanziamenti dell’Amministrazione Capitolina evitando così allo Stato ed ai cittadini ulteriori sacrifici. È questo un esempio ci piace qui ricordare di felice collaborazione tra Enti Pubblici e Privati ed al tempo stesso la dimostrazione della validità di una scelta che consente di operare efficacemente a protezione del patrimonio artistico del Paese nell’interesse della Città e di quanti vengono a Roma da ogni parte d’Italia e del Mondo.