cm. 18 x 11, pp. 190, brossura, in ottime condizioni.
Si può psicanalizzare il padre della psicanalisi? Da questo brillante paradosso prende avvio Ludwig Marcuse per una stringente serie di saggi su Sigmund Freud e la sua concezione dell’uomo: saggi squisitamente letterari e filosofici, che considerano la psicanalisi come una nuova scienza, e insieme come una nuova mitologia. Particolare attenzione è dedicata ai rapporti di Freud con i poeti tedeschi, e i termini di confronto più frequenti sono con i grandi maestri dell’autobiografismo occidentale, da sant’Agostino, Rousseau, Stendhal, fino a Kierkegaard, a cui è dedicato un capitolo intero. La finissima sensibilità, la molteplice cultura di Ludwig Marcuse approdano a un ritratto di Freud che resta validissimo, in confronto alle biografie erudite e «scientifiche», per un tono di perspicace simpatia, di quel vero rispetto profondo che non va disgiunto da una volterriana, freudiana irriverenza o Ludwig Marcuse, dopo studi universitari a Berlino e a Friburgo, visse a lungo in Francia; nel 1939 emigrò negli Stati Uniti, e fu docente alla University of Southern California.