Caratteristiche e condizioni:
cm. 19,5 x 12,5, pp. 216, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
L’opera degli scrittori che lasciarono la Germania all’ascesa del nazismo – Bertolt Brecht, Hermann Broch, Alfred Döblin, Thomas Mann, Stefan Zweig – costituisce uno dei capitoli più noti e studiati della storia della letteratura del nostro secolo. Ma vi è un’altra letteratura, quella di coloro che, condividendo in misura diversa le responsabilità del regime, restarono in Germania.
Si tratta di scrittori talvolta dimenticati, ma le loro motivazioni – dal rifiuto della modernità alla mitizzazione della comunità nazionale, dalla crisi dei valori spirituali all’attesa di una dimensione sacrale che scompagini il grigiore della vita moderna – hanno continuato a operare in profondità nella cultura contemporanea.
Questo studio non si limita quindi a gettare luce su un capitolo di storia letteraria poco conosciuto, ma anche sui meccanismi della fascinazione che il totalitarismo riesce a esercitare sugli intellettuali e sulle masse.