Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 16, pp. 404, brossura, nota di possesso a penna, in condizioni molto buone.
Contenuto:
È ormai comunemente ammesso che la causa prima del conflitto arabo-israeliano risiede nella pretesa dei sionisti di creare un loro Stato, tutto ed esclusivamente ebraico, in un territorio, la Palestina, occupato fin dall’antichità da un altro popolo, condannato a scegliere tra una cittadinanza di seconda classe e l’esilio.
Nel periodo precedente la prima guerra mondiale, questa pretesa era considerata l’innocuo passatempo di alcuni visionari e tale era destinata a rimanere se gli insaziabili appetiti delle potenze imperialistiche, in particolare della Gran Bretagna, non avessero trasformato il movimento sionista nello strumento per imporre la dominazione coloniale in Palestina. Questo libro, dell’autore de “Il marxismo e la questione ebraica,” ricostruisce in modo rigoroso e sulla base di una vastissima ed eccezionale documentazione per lo più inedita il processo storico che ha portato all’espulsione dei palestinesi dalla loro patria e all’insediamento al loro posto di un altro popolo che vantava solo legami debolissimi e fantastici con la Palestina.
Il volume affronta il problema delle cause del conflitto palestinese in tutti i suoi aspetti: politici, economici, sociali, etnici, religiosi, diplomatici e militari.
Il rigore dell’impostazione, la ricchezza della documentazione, l’ampiezza dei temi trattati fanno di questo volume un’opera indispensabile per comprendere le origini, le cause profonde e la natura di un conflitto ormai secolare che coinvolge le coscienze e le passioni degli uomini del nostro tempo.