cm. 21,5 x 15,5, pp. 726, copertina rigida con sovraccoperta, in buone condizioni.
La più recente storiografia sta dedicando un’attenzione crescente al ruolo storico giuocato dall’impero asburgico. Il suo dissolversi alla fine della prima guerra mondiale ha segnato la fine di un’epoca della storia europea. Formato da una miriade di nazionalità diverse, ciascuna delle quali in possesso di tradizioni, lingua, condizioni economiche e coscienza nazionale proprie, l’impero asburgico aveva rappresentato l’affermazione di un principio unitario dominante sulle singole parti. Ma quando questo principio unitario, col volgere del tempo, fu fondato sempre più sulla forza e sempre meno sulla coscienza che il mantenimento dell’integrità dell’impero corrispondesse allo stesso interesse delle nazionalità, allora il destino degli Asburgo e del loro dominio fu irrevocabilmente segnato. Ma la decadenza e la rovina del complesso organismo e di ciò che esso rappresentava per la vita politica e spirituale dell’Europa, posto come esso era tra l’Occidente e l’Oriente, corrisposero ad un grandioso ed affascinante dramma storico. Il May ha ricostruito lo svolgimento di questo dramma fino alla prima guerra mondiale con una straordinaria conoscenza dei particolari e con una partecipazione che conducono il lettore a rivivere in modo puntuale le varie fasi di quel tragico declino. Ma ha saputo anche imprimere a tutta l’opera una impronta rigorosa e una chiarezza di linee che attribuiscono alla lunga analisi il vigore e l’efficacia di una felicissima sintesi.