cm. 20 x 13,5, pp. 268, brossura, in ottime condizioni.
ln questo testo Michel Meslin affronta un’indagine antropologica sull’uomo dell’età romana, dalle origini al primo secolo della nostra era. Al di là della storia degli eventi, delle istituzioni, della cultura, oltre il piano economico e sociale, Meslin cerca di mettere in luce le strutture a lunga permanenza di ordine psicologico e esistenziale, gli atteggiamenti di fronte al potere. all’amore, alla felicità, alla morte, al divino che hanno caratterizzato per secoli la condotta privata e pubblica dell’uomo romano, e che ne illuminano le motivazioni profonde. Basandosi sui risultati più recenti delle scienze umane – dalla storiografia all’etnologia, dalla psicologia alla linguistica – Meslin ci offre un quadro chiaro e persuasivo di una totalità vissuta, di modi di pensiero, di rituali, e l’immagine di un uomo che si vuole responsabile della propria vita, del proprio mondo, della propria storia. L’interesse del saggio va ben oltre la specificità dell’argomento, e investe la finalità stessa dell’opera: nell’uomo romano «ritroviamo una parte di noi stessi. Infatti l’analisi delle strutture mentali di un certo tipo di uomo storico, percepite nella varietà dei suoi discorsi sul mondo e sugli dei, non ha valore reale se non si integra, come un momento essenziale, in una storia dell’uomo che vogliamo rendere la più totale possibile».