Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 14,5, pp. 64, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
(“Disegnare Colorare Costruire” collana diretta da Bruno Munari.)
Disegnare l’acqua, si fa presto a dirlo, ma quale acqua possiamo disegnare? Per disegnare una grande distesa di acqua calma basta una linea orizzontale: sopra c’è il cielo e sotto tutta acqua. Quanta acqua! Per disegnare una grande onda che si infrange dividendosi in mille gocce contro uno scoglio, ci vuole molta abilità, osservazione, mestiere, conoscenza di come si muove una massa d’acqua. Andremo a vedere come ha fatto qualche grande pittore giapponese. E poi l’acqua non è mai la stessa, a volte è leggerissima e vola nel cielo con le nubi in piccolissime goccioline con le quali si diverte a smontare la luce del sole e a fare gli arcobaleni. A volte è dura come il ghiaccio, a volte impalpabile come il vapore acqueo. Quando arriva a terra sotto forma di pioggia forma una moltitudine di cerchi concentrici che si fanno e disfano continuamente. E poi corre via veloce, salta, spruzza, gela, evapora. Crea gorghi e mulinelli, riflette tutto quello che ha sopra di sé, forme e colori, deformandoli. Solo quando è calma, tranquilla, piatta, riflette come uno specchio; ma basta che un bambino butti un sasso e l’acqua cancella subito le immagini e mescola i colori in un gioco di onde concentriche. Disegna fiumi e laghi riempiendo la terra nei luoghi più bassi (si potrebbe fare un modello di come succede). Copre i paesaggi con la neve, si arrampica sui muri sotto forma di umidità. Non ha colore, è trasparente o torbida, prende i colori dall’ambiente come un camaleonte. Ma insomma chi è? Come si fa a disegnarla?