cm. 23 x 15,5, pp. 1342, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizoni.
Fiorelli, Bruno Migliorini e Carlo Tagliavini, tenendosi da una parte in stretto contatto col comitato più ampio e valendosi dall’altra del l’aiuto di pochi collaboratori ben preparati, ha compilato, discusso, coordinato, riveduto uno schedario di circa centomila voci. L’elaborazione di tale schedario, fondato sulla consultazione sistematica di repertori svariati e su larghe letture di scritti letterari e non letterari, arricchito in quantità e in qualità mediante apposite inchieste presso benevoli informatori sparsi in Italia e fuori, passato infine al vaglio critico di minuziosi riscontri, consente oggi alla RAI di presentare al pubblico, dopo dieci anni e più di lavoro, questo « Dizionario d’ortografia e di pronunzia ».
Il dizionario è destinato in primo luogo agli annunciatori, ai lettori, ai presentatori, agli attori, a tutti in generale i professionisti del microfono, che consultandolo troveranno in esso una guida attendibile per risolvere le loro incertezze di pronunzia: una guida che, com’è umano, non li potrà assistere in tutte le più imprevedibili occasioni di controversia e di dubbio perché la scelta delle voci, per quanto larga, non è illimitata, e perché nuovi nomi di persone e di luoghi, d’usanze e d’istituzioni vengono continuamente alla ribalta dell’attualità ma che certo darà una risposta a tutti i quesiti di pronunzia più frequenti, e in ogni caso una risposta meditata e sicura.
L’opera si rivolge peraltro, soprattutto per quel che riguarda l’ortografia, anche al più vasto pubblico. Innumerevoli sono le incertezze in cui s’imbattono talvolta non solo insegnanti e studenti, dattilografe e tipografi, ma tutti coloro che leggono e scrivono; e a tutti potrà tornare utile trovar concentrato in un volume maneggevole un numero assai vasto d’informazioni accuratamente vagliate. I tre principali autori del volume spiegano nelle pagine introduttive i criteri a cui si sono attenuti, e danno opportune istruzioni circa il modo di consultarlo.
La RAI si lusinga che quest’opera, frutto d’approfondito studio linguistico e d’assiduo impegno civile, possa non solo giovare a rendere più esatta, più coerente, più elegante la pronunzia di quanti parlano in pubblico dai microfoni della radio e della televisione così come a rendere più stabile e meglio aderente alle proprie ragioni storiche e sistematiche l’ortografia delle pubblicazioni a stampa, ma possa anche e soprattutto, più in generale, portare un utile contributo di precisa informazione e di formazione critica alla cultura italiana.
Settembre 1969.
LA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA