cm. 21 x 14, pp. 168, brossura, macchie ai piatti, per il resto in buone condizioni.
La Parigi della “belle époque” è rievocata in questo libro attraverso il filtro sottile e inquietante di un testimone e protagonista d’eccezione: Marcel Proust. Figlio della disfatta di Sédan, descrittore morbido e crudele di fasti mondani di cui avverte gli scricchiolii sinistri, Proust è una presenza emblematica nella Parigi a cavallo fra i due secoli. È la Parigi della Tour Eiffel, del Moulin Rouge, di Chez Maxim’s, dei fratelli Lumière ma anche della dinamite degli anarchici, dell’affare Dreyfus, dello scandalo di Panama e dei suicidi clamorosi.
Walter Minardi raccoglie amorosamente i reperti di questo mondo perduto, ne rievoca gli eventi e ricostruisce il quadro di una società i cui miti di edonismo e di progresso naufragano nella tragedia della guerra. Le immagini e i personaggi del tempo, i boulevards, i salotti e i palazzi, fissati in attimi irripetibili dall’occhio del fotografo, sono raccolti in un “album” che chiude il volume e completa la ricostruzione di un’epoca.