cm. 19 x 12, pp. 144, brossura, in ottime condizioni.
Lo strumento a fiato più facile da suonare è senz’altro il fischietto: ci si soffia dentro ed esce una nota; l’effetto è musicalmente un po’ monotono, ma pur sempre utilizzabile, sia come simbolo di potere (l’arbitro in campo, il capostazione), sia come elemento di contestazione (i lavoratori in corteo). Appena appena più difficile, rispetto al fischietto, è il flauto dolce: si tratta sempre di soffiare, ma l’effetto è completamente diverso: le note possibili sono 28 (praticamente consente di eseguire ogni tipo di melodia), e il prezzo dello strumento non va oltre quello del biglietto di una sala cinematografica di prima visione. Insomma, uno strumento ideale per chiunque abbia voglia di «fare musica», dai tre anni in su. Il manuale qui pubblicato accompagna il principiante – da solo o in gruppo, con l’insegnante o senza – dalla prima all’ultima nota, dalla più semplice alla più complessa; il bello è che, andando avanti, ci si accorge che – senza grandi sforzi ed evitando i noiosissimi solfeggi – viene naturale suonare leggendo la musica, e imparando nel frattempo una quarantina di canti fra i più significativi della tradizione popolare italiana. Il metodo, di incredibile semplicità ed efficacia, è stato largamente sperimentato nel corso di flauto dolce che il Circolo Gianni Bosio di Torino organizza nel quartiere Lingotto. Luigi Mingoni, flautista del Canzoniere Popolare di Torino, ha ideato e dirige tale corso, con la collaborazione di Daria Greco, anch’essa attiva nel circolo e nel gruppo musicale.