cm. 24 x 16,5, pp. 168, brossura, in ottime condizioni.
Formatosi nella Praga di Dvořák e Smetana, come anche nella Vienna di Zemlinsky e Mahler, Karel Moor fu molto attivo come compositore, arrangiatore, didatta, direttore d’orchestra e di coro. Fu critico musicale, libero pensatore e scrittore. Vissuto prima e dopo la Grande Guerra, soffrì di persona il crollo del sistema absburgico ed il difficile dopoguerra in queste terre che per molti comportò la tragedia del sopravvivere più che la gioia del vivere. Del tutto sconosciuto è il contatto che Moor ebbe con la Trieste del primo ‘900, base di partenza del Quartetto Triestino di Augusto Jancovich e del loro promotore, l’ebreo Alberto Castelli. Questa fu la realtà in cui tra il 1904 ed il 1905 prese forma il romanzo Karel Martens. Romanzo d’un Giovane Artista, libro poi uscito a Praga nel 1906, opera contraddistinta da un evidente intento autobiografico che avrebbe potuto dar vita ad un altro protagonista, un nuovo Alfonso, Emilio o Zeno Cosini, tra le vie della Trieste di Italo Svevo. Sfuggita ai biografi di Moor è inoltre la triestinità di un ricco ciclo cameristico composto per mecenati e musicisti negli anni in cui Gustav Mahler, Richard Strauss, così come Jan Kubelik o il Quartetto Boemo, erano di casa sulle rive dell’Adriatico.