4 voll., cm. 18,5 x 13,5, cofanetto rigido, in ottime condizioni.
Ancora una volta la Cassa di Risparmio si fa merito di riproporre alla città ed alla provincia isontina un prezioso documento della storia di Gorizia: i libri del grande storiografo Carlo Morelli di Schönfeld comprendenti un arco di tempo che va dal 1500 al 1790. Si tratta di un’opera precisa ed attenta che lo storiografo goriziano ha dedicato alla vicenda politica ed amministrativa della Contea con la competenza di chi ebbe alti e delicati incarichi nell’ordinamento degli archivi e fu addentro e in primo piano nelle importanti decisioni di quel tempo. In realtà la posizione politica del Morelli, forse troppo pregna delle idee giuseppine tese all’uniformità amministrativa, non era molto allineata con le attese di Gorizia, delusa ed amareggiata per le riforme accentratrici introdotte appunto dall’imperatore Giuseppe II negli anni che vanno dal 1781 in poi, riforme che ponevano vincoli all’autonomia della Contea con lo scioglimento di istituzioni antiche, civili e religiose, trasferendo alte cariche in altre provincie e riducendo le rappresentanze politiche. Un periodo buio, discusso, dopo la saggia, lungimirante politica di Maria Teresa che nel 1754 aveva riunito le principate contee di Gorizia e Gradisca e ne aveva rinnovato con molta apertura gli ordinamenti. Tanto impopolare fu la parentesi giuseppina che il fratello e successore Leopoldo II mise subito da parte le riforme appena introdotte per ripristinare gli ordinamenti teresiani volti a dar valore alle autonomie regionali. Nel nuovo clima, sotto Leopoldo II, Carlo Morelli di Schönfeld si trovò ad essere l’esponente di una politica vecchia e superata. Se ne andò, o fu messo in disparte. Morì poco dopo, nel 1732, a sessantadue anni. Una vicenda politica che non gli risparmio critiche ed avversità. Certamente è stato un grande goriziano, per le responsabilità che ha assunto, per gli incarichi avuti, per il servizio reso alla sua terra con uno studio storico che resta il pilastro della conoscenza di trecento anni della Contea. Il manoscritto dell’opera morelliana, la cui sola prima parte, quella sul secolo decimosesto, fu pubblicata dall’Autore, venne dato alle stampe nel 1855, più di settant’anni dopo. L’iniziativa venne assunta dalla Società Agraria Goriziana (editore Paternolli) e fu un altro nostro grande storiografo, Giuseppe Domenico della Bona, ad annotare ed ampliare con preziose aggiunte le pagine del Morelli.