cm. 18,5 x 12,5, pp. 126, brossura, in ottime condizioni.
Le Lettere della prigionia sono un documento storico di prima mano e gettano luce sul dramma dall’ex Cancelliere. Nei quindici mesi di prigionia, si moltiplicarono i tentativi di fargli prestare giuramento e gl’interrogatori, ma inutilmente perché nessuno riuscì a piegarlo. L’ultimo processo per chiudere la faccenda fu celebrato il 1° luglio 1535, quando la testa di John Fisher da più di una settimana era esposta all’ingresso del Ponte sul Tamigi, ove rimarrà fino al 6 luglio, quando il boia isserà al suo posto quella di More. L’ex Cancelliere si presentò a quest’ultimo processo fisicamente prostrato, ma tenne testa ai giudici con la consueta ironia e con la sua competenza in campo giuridico. Audley, che presiedeva una corte di giustizia a cui era stato ordinato di assassinare legalmente More, si affrettò a pronunciare la sentenza della sua condanna a morte per tradimento senza neppure dare la parola all’imputato per la dichiarazione a sua difesa.