cm. 22,5 x 14,5, pp. 366, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Che cosa c’è di meglio oggi, nel gran parlare universale, di un Manuale di retorica ricco e articolato, a cui ricorrere per dubbi o incertezze della nostra mente o per disagevoli dimenticanze della memoria? Grande è oggi infatti l’importanza di un Manuale di retorica. Una prima ragione, e già basterebbe, è la mancanza nella nostra cultura dell’oggetto stesso in questione, cioè di un libro che contenga un rigoroso quadro delle acquisizioni dell’ultimo trentennio nell’ambito della retorica, una summa o forse breviario usufruibile a vari livelli culturali: dagli studenti ai professori, dal generico pubblico colto a scrittori e intellettuali, siano essi semiologi, linguisti, filosofi, studiosi del linguaggio artistico e giuridico o delle tecniche dell’informazione e della comunicazione. Bice Mortara Garavelli, che ha come pochi le carte in regola per tale impresa, essendo il suo nome di storico della lingua italiana legato da anni a illuminanti ricerche sintattico-stilistiche e retoriche, ha saputo contemperare il punto di vista storico con quello contemporaneo: se da un lato è indispensabile conoscere quanto della retorica antica è passato, pur con trasformazioni e sviluppi, alla odierna, d’altro lato la panoramica dell’ultimo trentennio, con le stimolanti teorie dell’argomentazione, le nuove tecniche della persuasione e i vari aspetti di disciplina scientifica assunti dalla retorica, offre un insieme di strumenti indispensabili a regolare il gioco comunicativo fra gli uomini e a illuminare come si passa da un’intuizione a un coagulo di parole o segni di scrittura.