cm. 24,5 x 17,5, pp. 208, copertina rigida con sovraccoperta, in buone condizioni.
L’iniziativa di abbinare le retrospettive di Antonio Carneo (1637 – 1692) e di Sebastiano Bombelli (1635 -1719) presa dal Comitato promotore delle Biennali friulane d’Arte antica, mi sembra motivata, non solo ai fini di una maggiore conoscenza di tali due pittori, ma per l’approfondimento di aspetti diversi del gusto barocco veneto, i cui rappresentanti appartengono alla terra friulana.
Il Carneo, nativo di Concordia Sagittaria, è più giovane del Bombelli di qualche anno; ma la sua vita si conclude a Portogruaro nel ’92, mentre quella dell’udinese Bombelli, attivo soprattutto a Venezia, termina ventisette anni più tardi…
Mentre il Bombelli, trasferendosi a Venezia e specializzandosi nel ritratto, diviene partecipe vivo della cultura pittorica lagunare, imponendosi presso corti italiane e straniere, il Carneo, a partire dal ’67, è attivo a Udine, ospite dei conti Caiselli, ma poi si ritira nell’ ’87 a Portogruaro, abbandonandosi ad una sua vena barocca più istintiva e popolare. Non che il Carneo non fosse al corrente di quanto succedeva a Venezia e nel Veneto, nel campo della pittura; si può dire anzi che egli possieda una cultura figurativa fin troppo complessa; ma la interpreta a modo suo, con un estro del tutto estemporaneo.