cm. 19,5 x 13, pp. 218, brossura, tracce d’uso ma in buone condizioni complessive.
Aver voluto riunire in volume i principali ricordi della vita artistica di Angelo Musco ordinati e dettati da lui stesso, mi pare che possa veramente dirsi un’idea felice. Si sa come e quanto il pubblico italiano abbia la passione del teatro; ma oltre che del teatro inteso come rappresentazione di drammi o commedie, s’interessi degli artisti, di quelli particolarmente che ammira di più. (Il verbo ammirare va inteso in ogni senso, se per esempio si tratta di attrici). Vuol conoscerli da vicino, saperne l’origine, la carriera, gli episodi più notevoli o caratteristici della loro vita; vuol poterne parlare con cognizione di causa.
Da un pezzo, Musco, «il maestro del riso» come lo chiamò Gabriele D’Annunzio, è fra i prediletti del pubblico che lo stima il più originale, il più vario e il più divertente dei grandi attori moderni. Egli, che in un breve volger di anni ha portato il teatro siciliano ad una notevolissima fortuna, è rimasto, attraverso le maggiori soddisfazioni e i clamorosi successi, l’attore più semplice e spontaneo.