cm. 32 x 24,5, pp. 244, copertina rigida, in ottime condizioni.
Come tutti i musei istituiti nell’Ottocento, anche il Museo Revoltella possiede un considerevole numero di paesaggi, poco meno di duecento opere provenienti per la gran parte dalle collezioni private confluite lungo un secolo nel patrimonio museale. Si tratta per lo più di dipinti di carattere accademico, che ebbero un grande successo di mercato attorno alla metà del secolo quando a Trieste, come in altre città, il gusto del collezionismo, largamente diffuso ormai anche nella classe borghese, si orientava preferibilmente verso generi di facile presa e di sicuro effetto decorativo.
Una collezione esemplare in questo senso è quella appartenuta a Pasquale Revoltella, cioè il nucleo di opere che ha costituito, nel 1872, la base per la fondazione del museo. Vi figurano, infatti, numerosi paesaggi, di diversa qualità e origine, fra i quali spicca Il canale di Suez di Alberto Rieger, suggestiva veduta a volo d’uccello della grandiosa opera a cui il barone Revoltella aveva dedicato uno straordinario impegno finanziario e diplomatico nel periodo compreso tra il 1858 e il 1869, anno in cui coincisero la sua morte e l’apertura del canale.
Anche tra le opere acquisite in seguito dai responsabili del museo figura però una prestigiosa serie di paesaggi; si può dire, anzi, che il genere (pur tenendo conto del fatto che nel frattempo è avvenuta la morte dei generi) sia rappresentato ampiamente anche nella raccolta di opere del XX secolo, attraverso esempi di notevole valore che consentono di percorrere una lunga e singolare “storia del paesaggio” dal neoclassicismo all’astrazione.