cm. 20 x 14, pp. 244, copertina rigida con sovraccoperta (tracce d’uso), in buone condizioni.
Apparso nel 1906 presso un editore viennese, ristampato cinque anni dopo a Monaco da Georg Müller (il famoso banditore degli espressionisti) il romanzo: Die Verwirrungen des Zoglings Törless dette a Musil ventiseienne fama immediata.
Era stato iniziato nel 1902 a Stoccarda e compiuto un anno dopo a Berlino, dove l’autore seguiva corsi di psicologia. Completamente ignorato in Italia, anche in Germania solo tardi i critici hanno ravvisato in Torless l’antecedente diretto di Ulbricht, l’uomo senza qualità. Fino ad allora il libro aveva attirato l’attenzione soprattutto per la grande scabrosità dell’argomento; avevano contribuito anche tutta una serie di ragioni per lo più estrinseche: le configurazioni (del resto riconosciute dal M. stesso) di alcuni personaggi come portatori ante-litteram di quelle ideologie nazi-fasciste che alcuni decenni più tardi dovevano trionfare in Europa e l’applicazione presunta delle teorie naturalistiche o psicanalitiche allora dominanti.
La verità è che Il giovane Törless ha la solidità, la precisione, il peso delle opere che reggono al tempo. Con esso Musil si conferma fondatore, insieme a Kafka, della moderna prosa tedesca. Basta pensare all’audacia con cui egli innovò in un genere dominato per secoli dagli schemi immutabili del Bildungs-Roman per capire la rilevanza dell’opera.