cm. 18 x 11,5, pp. 176, brossura, in ottime condizioni.
Questa è la prima biografia che sia stata scritta su Eugenio Montale: sul poeta degli Ossi di seppia, delle Occasioni e della Bufera, esistono decine di saggi critici e centinaia di recensioni, ma intorno al tema della sua vita non si erano ancora superate le dimensioni e gli ovvii limiti di un articolo per quotidiani e rotocalchi. Giulio Nascimbeni ha affrontato il proprio lavoro anzitutto attingendo alla testimonianza diretta del personaggio», visto nella sua casa e nel suo ambiente di lavoro, accostato e ascoltato in una lunga serie di incontri: lo scontroso, solitario, difficile» Montale si è rivelato così ricco di umanità e di avvincenti ricordi, da consentire all’autore una svolta completamente nuova rispetto al cliché forse troppo severo che di solito accompagna i discorsi sul poeta. Alle confessioni del protagonista si sono aggiunte altre testimonianze dirette, lettere, ricerche d’archivio e di biblioteca. Una biografia su Montale diventa, necessariamente, anche una biografia d’idee, una cronaca di stagioni letterarie, di tempi faticosi e inquieti, di speranze e di illusioni. Ma Nascimbeni non si è lasciato prender la mano dalla tentazione saggistica»: il suo resta, e vuole essere, il lavoro d’un giornalista che racconta la vita di un poeta, dalla lontana infanzia genovese agli studi di canto, dalle trincee della Vallarsa all’avvento del fascismo, dagli anni fiorentini fino alla nomina a senatore a vita e alle più recenti poesie. Un libro che non intende rivolgersi soltanto agli addetti ai lavori, ma a quanti vogliano conoscere dal di dentro la vicenda umana e culturale di un uomo, la cui figura di poeta è di una qualità che dopo il Leopardi la nostra letteratura non aveva più conosciuto».