cm. 28 x 21, pp. 530, brossura, in buone condizioni.
Un’affermazione ha pesato a lungo sul nostro lavoro: «Trieste, un luogo senza cultura sino a metà Ottocento». Era difficile comprendere da dove nascesse un giudizio così perentorio. Poteva essere senza cultura una città con tanti edifici così ordinati, civili, ben costruiti? Poteva essere senza cultura una città dove si stampavano tanti giornali in nume rose lingue? Poteva essere senza cultura la sede di una delle poche biblioteche pubbliche d’Europa? Un luogo che attirava scienziati da tutto il continente, un luogo che aveva dato i natali a Domenico Rossetti e a Pietro Nobile….
Ogni elemento sembrava indicare eventi di alto profilo, ma quel giudizio continuava ad aleggiare e, a volte, nulla è peggio del doversi confrontare con questioni infondate: per paradossale che possa sembrare bisogna raddoppiare gli sforzi, ricostruire l’intero scenario, vagliare gli strumenti critici, articolare nuove ipotesi e al fine verificarle ad una ad una prima di risalire alla complessità. Questo è stato il nostro obiettivo.