cm. 22 x 14, pp. 160, brossura, firma e data a pennarello, in condizioni molto buone.
Il non detto è ciò che è inconscio e insieme ciò che non si può dire, il rimosso. È per sua natura ambiguo, inafferrabile, indicibile. Sfugge alle determinazioni della scienza, si cela alla lettura dello psicoanalista. È irriducibile e insieme fondamentale, nucleo interiore che agisce in tutti gli aspetti della vita e si dispiega nei nostri comportamenti individuali e collettivi, informando di sé i mutamenti dei valori e dei costumi.
Il presente saggio si propone di tracciare la mappa di questa terra incognita che estende il suo dominio tra il rimosso e il manifesto, tra i mali che nascondiamo a noi stessi e le parole che ci nascondono agli altri. Un’impresa non facile, minacciata com’è dal duplice pericolo della banalità – formalizzare l’esperienza intima – e dell’approssimazione – semplificare l’esperienza interiore – ma che andava condotta, tanto sono essenziali le funzioni del non detto e significative le sue metamorfosi attuali.