cm. 22 x 14, pp. 228, brossura, in ottime condizioni.
Questo volume rappresenta un’acuta disamina sul problema della verificabilità dei principi dell’etica politica; affronta cioè la questione della possibilità o meno di dimostrare che tali principi sono veri o falsi oggettivamente. Nel corso della sua discussione, l’autore prende in considerazione le diverse teorie che i vari pensatori, da Platone ai contemporanei, hanno avanzato a proposito della conoscibilità dei principi etici, distinguendo le diverse filosofie in due filoni: il cognitivismo – nell’ambito del quale vengono individuate. una corrente intuizionistica e una naturalistica – che afferma che i principi fondamentali della morale sono affermazioni intorno a degli stati di cose e quindi oggettivi, e il noncognitivismo, che sostiene invece che essi non hanno uno status conoscitivo, ma esprimono soltanto convinzioni morali soggettive, e quindi non è possibile verificare se sono veri o falsi oggettivamente. La posizione dell’autore è in questa disputa chiaramente a favore della seconda interpretazione, che difende dalle più comuni accuse che le vengono mosse, come quella di sconfinare nell’irrazionalismo, nel relativismo e nel nichilismo.