cm. 23 x 15, pp. 190, qualche fioritura al piatto, in ottime condizioni.
A Trieste, la mattina dell’8 giugno 1768, successe un grave fatto di sangue. All’Osteria Grande un forestiero che alloggiava nel la stanza n. 9, dopo aver tentato di soffocarlo con un laccio, colpi barbaramente di coltello un altro forestiero alloggiato nella stanza n. 10, adiacente alla sua e, sorpreso da un cameriere, accorso al rumore della colluttazione, si diede alla fuga in maniche di camicia.
Il ferito visse ancora parecchie ore e, sia pure stentatamente, poté spiegare come erano andate le cose alle autorità inquirenti, accorse all’allarme e giunte sul posto dopo il bargello, i medici e due padri cappuccini del vicino convento di S. Apollinare.
Richiesto delle generalità, indicò il suo passaporto, nel quale stava scritto: Joanni Winckelmann Praefecto Antiquitatum Romae in almam urbem redit; e appena allora ebbe un nome quel l’ospite che da una settimana era fermo a Trieste, in attesa di imbarcarsi per ritornare a Roma e che aveva conservato l’incognito per risparmiarsi la noia delle visite di dovere alle autorità locali, sempre nella speranza di andarsene da un giorno all’altro.