cm. 16 x 15,5, pp. 142, copertina rigida, in ottime condizioni.
Perché parlare di una barca comune come il gozzo? La sua presenza sulle nostre spiagge e nei nostri porti è sempre passata sotto silenzio, tanto che finora nessuno gli ha dedicato molta attenzione. In Liguria, i gozzi fanno parte del paesaggio: ce ne sono sempre stati in ogni angolo di costa, per tutti gli usi, tutti i giorni dell’anno. Per questo era difficile che lo sguardo si soffermasse su di loro.
L’idea di scrivere qualcosa sui gozzi è nata nel 1998 quando, con gli amici dell’associazione “Storie di barche”, abbiamo allestito una mostra nella quale illustravamo i legni, le tecniche costruttive e gli usi delle barche della Liguria. In quei giorni mi è spesso capitato di fare da guida ai visitatori, illustrando gli oggetti in esposizione, tra cui c’erano un gozzo da competizione e uno da pesca. Come sempre succede, tra il pubblico c’era di tutto: semplici curiosi, famiglie con bambini, ma anche pescatori in pensione ed ex naviganti, che sulle barche ne sapevano più di me. Si capiva subito quali erano i visitatori che avevano vissuto a lungo sul mare: se ne stavano fermi accanto a un gozzo e ne accarezzavano con lo sguardo i fianchi, con un mezzo sorriso sulle labbra.