cm. 19,5 x 11,5, pp. 116, brossura, in ottime condizioni.
Cosa hanno in comune San Giuseppe e Obelix, le prostitute del medioevo e gli arbitri di baseball, i carmelitani e i bagnanti degli anni ruggenti, i buffoni del Rinascimento e i galeotti dei fumetti? Vestono tutti un abito a righe, segno di una condizione marginale o comunque eccezionale all’interno della comunità. Partendo dalla rigatura delle vesti medievali, che aveva la funzione di individuare le categorie dei reprobi e degli esclusi il buffone, l’eretico, il saltimbanco, il lebbroso, il boia, la prostituta fino ad arrivare alle audaci e spiritose righe dei vestiti di oggi, Pastoureau traccia l’originale storia delle righe e dei tessuti rigati, interrogandosi sull’origine, lo statuto e il funzionamento dei codici visuali nella società occidentale.