cm. 24 x 17, pp. 36, legatura a doppio punto metallico, in ottime condizioni.
La «radio» è come un bacillo. C’è chi si appassiona a questo affascinante campo perché contagiato da qualche pa rente più o meno prossimo o da qualche amico, chi altro perché più portato per le scienze esatte e quindi comincia fin da ragazzo ad in teressarsi di tecnica (e dalla tecnica alla ra diotecnica il passo è breve); qualcuno infine viene folgorato dalla passione per la «radio» per qualche imprevisto caso della vita. E allora si cominciano a divorare riviste divulga tive del ramo (di livello più o meno alto) e libri specializzati, ci si fa aiutare da chi ne sa di più (magari scocciandolo a morte), si seguo no regolari corsi scolastici o specifici corsi privati e pian piano ci si forma una certa cul tura in merito.
Man mano che si impara viene voglia di mettere in pratica e quindi si arriva allo sta dio del rivelatore a diodo, poi al reattivo, al superreattivo e si comincia ad ascoltare e magari anche a… trasmettere radiodisturbi. E così si comincia a prendere contatto con il mondo dei radioamatori e si comincia a de siderare di entrare a farne parte. Senza volerlo si è diventati SWL (Short Wave Listener- Ascoltatore di onde corte).